Chi di verdini si veste, di debiti t’investe

di Licia Satirico


Con l’Iva ai massimi storici i consumi sono depressi, i commercianti disperati, gli italiani sfiduciati. 
Eppure l’inverno del nostro scontento sta per terminare: mentre antichi demagoghi tornano alla carica promettendo miracolose restituzioni, gli stilisti esaltano l’ottimismo con una nuova serie di colori-moda per la prossima stagione.

Siamo in grado di anticiparvi le tendenze primavera-estate 2013, con un occhio al trendy e un occhio pesto.


seta

Silvio Berlusconi vede ancora il rosso come un colore deviante, fulgido degli effetti perversi della Bolsce Vita da cui sarebbe nata la Costituzione. 

Tuttavia il rosso strutturale sarà proprio la tinta dominante dei prossimi mesi: arrederà con charme i bilanci degli atenei, renderà allegre le scuole, gli ospedali e i tribunali, sfrizzolerà lo spread, conferendo nuova luce ai riflessi opachi del vostro estratto conto (c.d. rosso corrente).

Una nuance originalissima ma contrastata dagli ambientalisti è il rosso dei Paschi di Siena, ottenuto con derivati tossici e un maquillage pirotecnico tempestato di mazzette: una texture avveniristica che amalgama il rosso al Verdini, ingentilita da uno scudo fiscale lavorato a mano. Corre voce che il costo dei tessuti trattati con questa speciale tecnica superi complessivamente i 2 miliardi di euro.


Il blu oltredraghi, colore dell’anno secondo il Financial Times, è la tendenza europea del momento. Si indossa su sontuose lobby sciallate da debito sovrano, ma alcuni audaci lo ritengono adatto anche a settennati al Quirinale. È una tinta perfetta per l’emissione di bond. Rigorosamente agitati, non mescolati.


Sarà però il giallo il colore principe della stagione estiva: mescolato al rosso e a ex magistrati crea l’arancione, ibridato con la riforma delle pensioni genera il giallo ocra di pensionati ed esodati. Versatile in ogni occasione immondana, si indossa con tutto: abiti vintage, buste della spesa, cartoni e decreti ingiuntivi.


Il verde si declinerà in almeno tre nuances: catarro, per chi non può pagare gli antibiotici, ufficio, per chi rischia il licenziamento, e mimetico. Quest’ultima straordinaria tonalità risolverà a costo zero il problema dell’abbigliamento, consentendo a chiunque di confondersi nell’ambiente circostante. Si migliora, e di parecchio, anche la qualità della vita: col verde mimetico diventa infatti possibile sfuggire con eleganza a creditori, stalker, colleghi molesti e corteggiatori invadenti.
Mai più senza.


Segnaliamo un forte declino dei colori pastello.

Il beige adorna i visi tristi dei mortizzatori sociali, l’azzurro ha fatto causa al fondatore del Pdl e il quota rosa non riesce proprio a decollare.


Il nero resta un must have della nostra tradizione estetica: sfina, evoca, epura, spezza le reni alla Grecia, si rigenera di continuo con sorprendenti novità. Quest’anno, ad esempio, è già stato proposto in versione radicale e con l’intramontabile pelliccia negazionista in crine sintetico, montata per l’occasione su polimeri di silicone opacizzato in serie limitata: è ideologicamente compromettente, ma ha fatto anche cose buone. 


Seguite le tendenze e regolatevi di conseguenza: che poi non si dica che scoppia la rivoluzione e non avete niente da mettervi.

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